Legnano - Il primo rapper solista italiano a riempire, l’anno scorso, lo stadio milanese di San Siro, cala sulla scena musicale del Rugby Sound 2023 con tutta la potenza di fuoco di cui è capace la massima espressione della sua musica, quella “dal vivo”.
Salmo è unico, ha una rara presenza scenica, che porta lo spettacolo davvero ad un livello superiore. Non a caso può vantare all’interno della scena Rap/Trap italiana uno stuolo di seguaci, che più o meno, cerca di scimmiottarlo in ogni modo. Insieme a nomi come Club Dogo, Fabri Fibra, Marracash è il precursore di un genere che in Italia con diverse, ma finora, troppo poche e troppo leggere sfumature, domina la scena musicale del belpaese in termini commerciali e di popolarità dal 2010. L’artista sardo, al secolo Maurizio Pisciottu, è un punto di riferimento per molti artisti, forse perché è uno dei pochi in grado di dettare le regole piuttosto che seguirle. La sua, fin troppo forte personalità, lo ha portato in alcuni casi, anche a scontrarsi a diversi livelli dello star system. Non ultimo, qualche polemica dialettica feroce con diversi colleghi, sempre ovviamente nei limiti di un confronto civile al massimo sfociati in invettive a livello di “dissing”. Niente di nuovo sotto il sole di una scena che ha fatto del, “battibeccarsi un po’”, il proprio mood culturale. E comunque noi, gli artisti, se non provocano niente, non li vogliamo.
Il concerto, dopo un’ottima apertura del rapper vicentino Nitro, facente parte anche lui della storica squadra di produzione Machete Empire Records, fondata dallo stesso Salmo, si apre subito con “90minuti”. Subito così, come un pugno nello stomaco. Una hit Rap, dal retrogusto Hardcore, quasi metal. Un’ Inno della generazione del nuovo millennio. Secondo pezzo sulle note di “Russell Crowe” ed è subito festa. Dal punto di vista tecnico, per metrica, flow e intonazione, i pezzi dell’artista sardo sono ben interpretati. Dal punto di vista performativo, non c’è di che eccepire. I classici “1984” e “Perdonami”, hanno liriche serrate e complicatissime. Portano la respirazione, tra le “barre”, ad un livello quasi da apnea, eppure vengono cantate a memoria in coro dal pubblico presente. Una performance davvero spettacolare.
L’ultima apparizione di Salmo al Rugby Sound passò un po’ in sordina e fu un po’ sacrificata. Complice una menomazione ad una gamba, dovette esibirsi sul palco Legnanese da seduto. Questa sera può liberarsi. Stasera è una belva in gabbia. Attitudine da numero uno. Un concerto che per tutta la durata non perde mai di intensità. Parla la musica. Tutta suonata in modo possente alle sue spalle da una band, ben amalgamata e convincente. Oltre ai tipici ritmi drum & bass americani, c’è crossover, rock, punk, elettronica, suoni metal, e ovviamente l’amatissimo Hip-hop, che sullo sfondo la fa da padrone. Salmo non ha una “comfort zone” e spazia molto. Altro punto a suo favore. Lo vedi dal pubblico, trasversale come il suo personaggio. Alla fine la matrice è unica, ma non è completamente etichettabile come Rap-Trap-Hip Hop, c’è molto, molto di più. E soprattutto, nonostante quel San Siro, Salmo non è ancora del tutto “mainstream”. E’ capace di prodursi musiche e testi che necessitano più di un ascolto, così come è capace di coinvolgere un pubblico meno numeroso e più raccolto. Anche se a dire il vero, l’isola del castello questa sera è al limite della capienza già durante la performance di Nitro, fino a risolversi in tarda serata in un ennesimo sold out. Il Rugbysound2023, ha appena superato il giro di boa. “Applausi, applausi, applausi, 90minuti di applausi…” tutto il castello finisce per ballare e saltare, sul celebre ritornello da hit generazionale, mentre cala la notte ed è Sipario su un’altra Grande serata di Musica.
Articolo e Galleria Foto :
Matteo MANDELLI #assefocale
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